lunedì, maggio 02, 2011

Morto chi?

Accidenti. NON CREDO PIU' A NULLA.
Alla morte (e persino alla vita) di Bin Laden.
A quel che sento sulla Libia, e sulla Siria (perchè sull'Egitto e sulla Tunisia non sento più nulla).
Ma anche a quel che non sento, non leggo, non ascolto (qualche giorno fa non passava una banda rossa sotto un TG che diceva "50 morti nel Sud Sudan"? L'ho sognata?)
A quel poco che ricordo, ed a quel troppo che non si riesce più a ricordare (Lampedusa...il problema dell'immigrazione...la disastrosa situazione dell'economia italiana...la catastrofe di Fukushima...ah, si, ma è successo almeno un matrimonio reale fa, almeno una beatificazione fa, almeno un referendum fottioperai fa...)

E se restringo il campo (geografico e temporale) non sembra andar meglio.
Ieri, alla manifestazione del Primo Maggio a Torino, un pezzo di corteo ne butta fuori un altro e festeggia la vittoria con lo scalpo in mano. Anche in coda se le danno e si scambiano velenose accuse di reciproco carognaggio.
La folla approva, plaudente (la folla approva sempre gli atti di vendetta, e spesso anche la violenza come puro momento di spettacolo).
Molti amici approvano: io stesso mi trovo a pensare con piacere - sempre più spesso - alla morte del Satrapo, per pura vendetta (perchè so bene che nulla cambierebbe: il virus che da diciassette anni si è diffuso nel cuore e nella mente di questo paese non può scomparire con un semplice trauma; è necessario un processo di guarigione che durerà generazioni - ammesso che abbia mai inizio).

Insomma, ci si incarognisce, giorno dopo giorno. E si perde fiducia non solo in "verità collettive" di una certa dimensione, ma anche in piccole verità, quelle relative ad eventi che abbiamo sotto gli occhi e sulle quali DOVREMMO trovare una visione condivisa.

La miscela di queste due cose, secondo me, è esplosiva.

3 commenti:

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Post molto lucido, e non posso certo darti torto.
Ciononostante, si potrebbe anche dare una lettura ottimistica di quanto così bene descrivi: per costruire un nuovo universo di significati, di verità condivise, forse è inevitabile dovere distruggere quello esistente così pesantemente inquinato dal sistema mediatico.

Evergreen ha detto...

Vedo che sono in buona, anzi ottima compagnia! Nemmeno io credo più a quel che ci vogliono far credere. Questo sistema dell'informazione obbedisce a regole di parte per favorire una parte mettendo da parte la verità. Scusa il gioco (voluto) di parole.
Un caro saluto.

sPuntoCattolico ha detto...

Siamo passati da secoli in cui si aveva poca informazione ad ora che invece ce n'è troppa e quindi non si riesce più a distinguere il vero dal falso.

"Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano.

Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!"