giovedì, luglio 08, 2010

Vittime e stupidi: chi lotta e paga, e chi mistifica

Da La stampa.it:
"...ieri l’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Ravello, ha sottolineato di non «aver timori per il fatto che la nostra regione possa aprirsi al nucleare». Di più ha definito «stupida» e «limitata» la posizione di chi contesta questa scelta perché è «inaccettabile che il Piemonte possa solo subire i rischi delle attività delle centrali francesi e svizzeri e non i benefici derivanti dalla costruzione di impianti di ultima generazione con le più ampie garanzie di tutela per il territorio e la popolazione»."

Da Il Manifesto:
  • RICORDO DI LUISA MINAZZI da Circolo Verdeblu di Legambiente
    Ricordo di Luisa Minazzi, morta, troppo presto, a causa di un terribile mesotelioma e per colpa dell’Eternit (Casale Monferrato, 6 luglio 2010).
    Luisa Minazzi è mancata ai suoi cari e ai tanti amici.
    E’ stata uccisa dal mesotelioma provocato dall’amianto che, come è stato riconosciuto proprio in questi giorni nel processo che si celebra a Torino, l’Eternit ha fatto respirare agli operai e ai cittadini di Casale nonostante la consapevolezza che fosse altamente nocivo.
    E’ stata uccisa come altre centinaia di persone (operai e no) che hanno avuto a che fare con l’aria di questa città negli anni in cui l’Eternit produceva i manufatti in cemento-amianto (tetti, tubi, …) e svendeva gli scarti di produzione (come il “polverino”) con cui i casalesi sistemavano cortili e sottotetti con poca spesa.
    Luisa, l’Eternit l’ha sempre combattuto. E’ stata tra i fondatori del circolo di Legambiente di Casale Monferrato, di cui è stata per un lungo periodo una dei responsabili. La sua sensibilità per le questioni ambientali è sempre stata elevatissima. Il suo impegno, la sua capacità, le sue conoscenze sono state sempre messe al servizio delle battaglie “civili”, per una vera civiltà anche nei rapporti umani, che in questi anni si sono dovute affrontare.
    Ne ricordiamo solo alcune che hanno visto Luisa come protagonista: la lotta contro il nucleare, per il risparmio energetico e per le energie alternative, la lotta contro gli inquinatori dell’acquedotto casalese nel 1986 che ha portato alla costituzione dell’associazione “Casalesi contri gli inquinatori” di cui Luisa fu presidente; la lotta per introdurre la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e per sensibilizzare la popolazione con le campagne di “Puliamo il Mondo” ; la partecipazione ad un’altra campagna nazionale di Legambiente, “Mal’aria”, che permise di avviare una forte battaglia per la sostituzione dei tetti in amianto dei palazzi di Casale e soprattutto dei luoghi pubblici.
    L’impegno di Luisa non poteva essere solo patrimonio di un’associazione come Legambiente. Per questo fu convinta ad accettare l’impegnativo compito di assessore all’ambiente del comune di Casale tra il 1990 e il 1995, ruolo nel quale si fece stimare per la serietà e la decisione sia dai suoi collaboratori che dalla cittadinanza. Va ricordata una pubblicazione, che da assessore, Luisa fece distribuire a tutte le famiglie casalesi: riguardava proprio l’amianto, i rischi e le proposte di soluzione.
    In un congresso di Legambiente svoltosi poco prima che scoprisse di essersi ammalata di mesotelioma (poco più di quattro anni fa) ci ponemmo l’obiettivo di lavorare per una città che pur ancora con le ferite aperte provocate dal dramma dell’Eternit, fosse in grado di riprogettarsi, di ricostruire una visione di sé innovativa, sostenibile, in grado di garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.
    A questo progetto Luisa credeva molto, anche per il suo ruolo di insegnante prima e di dirigente scolastico, poi.
    A questo progetto ognuno di noi si deve sentire più che mai legato, anche se Luisa non c’è più.
    Glielo dobbiamo… per ricompensarla almeno in parte di una sorte crudele che proprio sul suo fragile corpo si è accanita. Lei che si è battuta con tutte le sue forze a favore di un ambiente più sano è stata stroncata dalla malattia simbolo della mal'aria casalese.
    Gli amici e le amiche del Circolo Verdeblu di Legambiente - Casale Monferrato


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