lunedì, maggio 04, 2009

Un "tragico incidente"...

...che sfugge via, subito, scivolando sulla cattiva coscienza della nazione e lungo le home page dei quotidiani.
Non sappiamo come si chiamasse, la ragazza di 14 anni uccisa ad Herat, in Afghanistan, dai nostri soldati. Non c'è un nome, non ci sono foto di lei (salvo quella dell'auto con il lunotto sfondato): non ci sarà neppure cordoglio, salvo quello finto del Ministro Frattini che dà la colpa ai terroristi (sono stati loro a premere il grilletto?).
E' una delle decine di vittime delle guerre dimenticate. E va dimenticata, anche lei.
Ci sono cose ben più importanti di cui parlare, a partire dal priapismo del Presidente del Consiglio. Scompaiono così dalla memoria e dalle coscienze la tragedia del Pinar e la giovane donna incinta, abbandonata su una scialuppa in attesa del risveglio delle coscienze dei governanti italiani e maltesi.
E le duecentotrentasette persone (senza nome nè passato, di cui è rimasto solo questo numero assurdamente preciso) che hanno perso la vita poco più di un mese fa, nel Mediterraneo.

Questo è solo quel che conosciamo. Quel che, di tanto in tanto, sfugge al clamore inutile, o viene servito per qualche giorno (o qualche ora, come la notizia in apertura) per variare il menù delle emozioni a comando.

Tra veline e fettine, masticate distrattamente davanti al televisore, muore l'UOMO, inesorabilmente, da entrambe le parti dello schermo.

1 commento:

Angela ha detto...

Ma di quella bambina portano responsabilità tutti coloro che hanno creduto in questa guerra. Per questo tacciono, i vili...come tacciono le verità sui morti dell'Aquila...la stampa non ha più voce