lunedì, gennaio 19, 2009

Vendicatore cercasi

Ed ecco dunque, a breve, il buon Olmert e la brava Tzipi Livni che tornano a sorridere davanti ai flash dei fotografi.

Giacca e cravatta lui, tailleur nero su camicia bianca lei, sono due perfetti governanti occidentali, così per bene (niente a che vedere con quei barboni di Hamas, in abiti stazzonati e senza il minimo gusto nell’accostare i colori): la loro immagine non è sporcata da nessuno schizzo di sangue, né dalla polvere delle macerie, né dall’olio o dagli escrementi che infestano Gaza dopo venti giorni di bombardamenti.

Sorrideranno, dunque, impuniti (e forse persino certi di aver avuto ragione: come se la ragione non fosse semplicemente, ormai, il pretesto del più forte).

Anche Bush domani lascerà il palcoscenico più importante del mondo (e questa è una buona notizia, dopo otto anni in cui il mondo è visibilmente peggiorato): ha chiesto scusa per qualche dettaglio, qualche sciocchezza, ma ha rivendicato anch’egli la lunga scia di sangue seminata in Afghanistan ed in Iraq. Anch’egli, rimarrà impunito.

In un ordine di grandezza del male assai più ridotto e miserabile, abbiamo tra gli impuniti i nostrani bugiardi abituali (ad iniziare dal Presidente del Consiglio) e, tra i cortigiani, coloro che son deputati, ogni santo giorno, a vomitare fango e veleno su tutto quello che all’Imperatore risulta sgradito (siano istituzioni, settori della società, categorie, persone più o meno indifese).

La giustizia umana (e quella divina, per chi ci crede) hanno ormai tempi troppo lunghi per sperare di vedere soddisfatto, entro l’arco della propria vita, il bisogno di vedere separato il male dal bene, e di veder puniti i cattivi.

Ecco perché apriamo un bando per la ricerca di un Vendicatore, un personaggio che possa darci soddisfazione qui e subito, al di fuori o (perlomeno) di fianco alla Legge.

Queste le caratteristiche richieste:

mascheramento: opzionale ma consigliato (ci piaceva molto, ad esempio, la maschera con le sembianze di Guy Fawkes in “V for Vendetta”);

ideologia: l’unico di cui ci fidiamo è un anarchico, al quale il potere interessi al solo fine di distruggerlo/redistribuirlo;

cultura tecnologica: di livello estremamente elevato. Il Nostro dovrà dimostrare di saper utilizzare con eccelsa maestria la comunicazione multicanale, alternando interventi di sabotaggio televisivo in diretta con capacità di comunicazione sia sulla rete che sui canali tradizionali (stampa, manifesti), ove serva in incognito o sotto le mentite spoglie di giornalisti di grido.

atteggiamento: ironico/sbeffeggiante/rigorosamente non violento. Di sangue in questo mondo malato ce n’è fin troppo, ed ogni goccia versata ne genera altre 1000: il nostro Vendicatore dovrà colpire il potere con l’arma dello sberleffo, rendendo evidente la menzogna, sputtanando irrimediabilmente i potenti, rendendoli ridicoli e patetici;

Ecco alcuni esempi di interventi vendicativi anarco-situazionisti a grande impatto comunicativo (invito gli amici blogger ad aggiungerne a volontà) che potrebbero essere richiesti al Vendicatore:

  • irrompere ad un G8 con un gruppo di complici mascherati da leader mondiali, e occupare i tavoli delle conferenze prima dell’arrivo dei leader veri indossando abiti da contadini, operai ed artigiani, proclamando la fine del capitalismo, la morte della moneta e la sua sostituzione con il baratto;
  • sostituire clandestinamente l’ennesima intervista al Presidente del Consiglio con un filmato dello stesso impegnato nell’espletamento di normali attività fisiologiche quotidiane, ripreso con telecamere segrete nei bagni di Palazzo Grazioli, lasciando inalterato l’audio originario dell'intervista (tanto non si nota la differenza);
  • modificare, in diretta e tramite un imitatore, l’audio dell’omelia domenicale di Benedetto XVI, diffondendo un discorso in cui si scomunicano con toni durissimi e senza possibilità di perdono mafiosi, assassini, politici corrotti, evasori fiscali, piccolo borghesi dai piccoli peccati.

E’ auspicabile che il Vendicatore compia però atti di vendetta anche a livello locale, nei confronti dei più miserabili emuli dei potenti, atti che ridiano fiducia (e buonumore) alla gente comune. Tra tali atti si possono annoverare (a puro titolo di esempio):

  • la foratura istantanea e contemporanea dei quattro pneumatici di quel coglione col SUV che supera a sinistra l’immensa coda del ritorno a casa;
  • la somministrazione contemporanea del colpo della strega e di un attacco diarroico a quell’imbecille che, facendo finta di nulla, si insinua facendo finta di nulla nei primi posti della coda in ufficio postale o in banca;
  • l’accumulo istantaneo di montagne di rifiuti davanti alla porta di casa di Antonio Bassolino ogni volta che pronunci la frase “non mi dimetto”;
  • l’accumulo istantaneo di montagne di cartacce dentro l’abitacolo della vettura di quel simpatico tizio che ha il vizio di gettare il pacchetto delle sigarette, vuoto e accartocciato, dal finestrino.

Il Vendicatore avrà solo il compito di dare stimolo e fiducia a chi, nella Giustizia, non riesce quasi più a credere. Non dovrà sistemare tutti i mali, risolvere i nostri errori, bonificare l’ambiente, arrestare l’effetto serra, scacciare i mercanti dal tempio, distruggere i dittatori, riportare l’eguaglianza, cancellare i falsi bisogni, svuotare gli arsenali e riempire i granai: tutto ciò è fuori dall’ambito della sua missione.

Dovrà soltanto darci una mano a credere che, a rifare un mondo nuovo, ce la possiamo fare da soli, se soltanto torniamo a crederci davvero, e smettiamo di accettare questo come se fosse una condanna.

Ah, dimenticavo una cosa importante. Il compenso. Beh, il compenso sarà la nostra illimitata riconoscenza, e la promessa che il suo nome vivrà in eterno nelle storie che, nel mondo nuovo, torneremo a raccontare ai nostri figli. Poco? No, non per un Vendicatore anarchico, tantomeno rispetto alla soddisfazione di aver dato il via a quella Rivoluzione che oggi è cosi dannatamente necessaria.

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