martedì, febbraio 05, 2008

Feti e libri

Sul nuovo attacco alla legge 194, io la penso come Emma Bonino: la legge è buona, ragionevole, rispettosa delle donne, ha funzionato e continua a funzionare, ed è insensato che la politica insegua agende dettate da altri.
Dopo la giusta reazione del Ministro Livia Turco, bisogna ricordare alla marmaglia clericale e medievale che esiste solo un modo accettabile per modificare le leggi: conquistare una maggioranza in Parlamento. Se gli italiani saranno così fessi da darla a forze che sostengono la cancellazione dei diritti e il soffocamento della volontà delle donne, non potremmo opporci (ci toccherà finalmente scappare in Spagna, dove il Governo ha ben chiara la linea di demarcazione tra stato di diritto ed legittimo esercizio del lobbysmo religioso), ma fino ad allora è giusto considerare inaccettabile ogni attacco ad una legge dello stato portato al di fuori del suo ambito naturale.

Qui a Torino adesso abbiamo un altro cruccio: la Sinistra RadicaleMilitanteCriticaSuscettibileEAncheUnPo'Scema è insorta contro il fatto che la Fiera del Libro sia dedicata alla letteratura di Israele. Io capisco che quando uno è ignorante finisce per pensarla come Goebbels ("Quando sento la parola cultura, la mia mano corre spontaneamente alla fondina della pistola"), ma lo sforzo di leggere un qualsiasi libro di Yehoshua, Oz o Grossman varrebbe almeno la pena di tentarlo, prima di aprire la bocca per dire sciocchezze.
Il boicottaggio della cultura è già appannaggio della destra più triviale, rozza e reazionaria, spiace davvero che i compagnuzzi (di cui peraltro si condividono parecchie battaglie ideali) decidano di volerle assomigliare.

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