martedì, ottobre 23, 2007

Onore a te, Babsi Jones.

Con questo post, Babsi Jones dichiara conclusa la propria presenza attiva sulla rete.
La scelta deriva da una serie di concause (le polemiche ferocissime e sanguinarie sul suo libro - che non ho letto - sono forse l'ultima), ma quel che mi interessa evidenziare nel suo post di commiato è una cosa che condivido a fondo.
L'impossibilità di discutere di qualsiasi cosa nel rumore immenso del mondo di oggi, sia nella sua dimensione reale che in quella virtuale; la cacofonia confusa con la democrazia; il poter parlare/urlare/parlarsi addosso (senza ascoltare) vantato come conquista.

Personalmente, ho spento per sempre la TV per potermi ascoltare quando parlo, e faccio un uso abbastanza moderato della rete per potermi capire quando penso:-))). E' una questione di misura, come sempre, di fare ciò che è nei propri limiti. Esiste un limite massimo di informazioni che è possibile gestire dando un senso ed una priorità alle stesse: oltre, vi è solo e davvero un rumore indistinto ed inutile.

Quando vedo blog con settanta/ottanta link a blog diversi, mi chiedo come diavolo faccia il tenutario a leggere tutta quella roba ogni giorno conservando la sanità mentale.
Mi chiedo a cosa serva questa contaminazione estrema, in cui tutti parlano di tutto. Io ormai parlo solo di me e di quel che sento, ed è già una cosa assai difficile da conoscere:-).
Non seguo più i fatti del giorno, ho limitato l'acquisto di quotidiani a tre giorni la settimana (principalmente per motivi economici, ma anche per disintossicarmi dall'informazione).
Leggo libri, approfondimenti, saggi: voglio essere solido e stabile nelle poche cose che so, e di tutto il resto non voglio parlare, e nemmeno "averci un'opinione".
Basta con il "pensare globalmente, agire localmente": meglio "pensare bene almeno a qualcosa, e poi agire":-))

Tornando a Babsi Jones: la scelta del silenzio è coraggiosa, e probabilmente dovuta dopo una forte, rumorosa sovraesposizione che non poteva non attirare altro rumore.
Per quanto ultimamente divergessi alquanto dalle sue opinioni, troppo draconiane per il mio modo di vedere la vita, l'assenza di sue parole nuove sarà in qualche modo una perdita importante. Ma restano quelle che ha scritto fin qui (intelligenti, stimolanti, mai banali), e su quelle possiamo pensare e ragionare a lungo, senza alcuna urgenza.

PS Anche il mio amico Andrea Rendi ha dichiarato l'esaurimento temporaneo delle motivazioni che lo portano a tenere un blog...ma son sicuro che torna:-)

1 commento:

Artemisia ha detto...

Hai ragione: talvolta mi sento anch'io in overdose di informazioni, di parole. E anelo il silenzio. Però so che l'alternativa per me non è il silenzio del bosco che puoi avere tu, Lupo, che stai in un piccolo paesino. Per me che vivo in città rimangono le urla dei miei figli che esultano per i goal fatti al videogioco oppure le chiacchiere assurde dei miei colleghi o il frastuono del traffico. Allora, a quel punto, meglio la cacofonia dei blog. Mi fa sentire meno sola.