mercoledì, dicembre 13, 2006

Frammenti di memoria


Pinochet, con i suoi occhiali scuri e la divisa. Un'icona sinistramente simile a Francisco Franco, morto nel 1976 con una agonia prolungata oltre il verosimile.
Pezzi di fascismo malati e putrefatti che finalmente se ne vanno, anche se - ahimè - dolorosamente impuniti rispetto ai crimini commessi: dove il corpo del leader rappresenta anche fisicamente l'idea di una società oscura, sanguinosa, colma di odio.
E, ieri, l'ennesimo anniversario della strage di Piazza Fontana. Quando ero studente e anarchico, negli anni '70, eravamo già in pochi a ricordare, a fare manifestazioni nel gelo torinese con le bandiere nere per ricordare le vittime (Pinelli incluso), il depistaggio, la strategia della tensione.
Ora la memoria di quei fatti sembra definitivamente persa e lontana. La TV ha preso il posto delle bombe nelle banche, e si sgombrano i cervelli dalle idee, come allora si tentò di fare con il terrore. C'è meno sangue, nel nostro paese. Ma non per questo si è più vivi.

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