venerdì, settembre 08, 2006

Continuiamo così, facciamoci del male (la saga dei caprioli continua)

Ricevo, leggo e rabbrividisco (sull'argomento ho già scritto un post assai dettagliato):

Caccia: stop per caprioli
Il WWF accoglie con soddisfazione l'accoglimento del suo ricorso presso il Tar del Piemonte. Si torna nel solco delle ''buone prassi'', gli enti scientifici sono infatti referenti essenziali per decidere un equilibrato piano di abbattimento.

Fermare il Piano di abbattimento dei caprioli in Piemonte è un esempio di buon senso da parte delle istituzioni perché riconosce il valore e attendibilità dell'Istituto nazionale di Fauna Selvatica nella valutazione dei piani di abbattimento. Così il WWF Italia accoglie la notizie della sentenza del Tar del Piemonte che ferma le doppiette. Il ricorso del WWF era stato presentato infatti perché il piano di abbattimento dei caprioli aveva ricevuto un parere negativo dell'Istituto Nazionale Fauna Selvatica. Il parere dell'Infs non va considerato vincolante, ma è prassi che a seguito di un mancato assenso, la Regione presenti comunque un parere che motivi l'avvio del piano di abbattimento. Il WWF quindi ritiene che un dietro-front fosse necessario per ripristinare una corretta catena di diritto. Il mancato ascolto del parere di un soggetto referenziato da parte del Tar avrebbe infatti potuto creare un precedente legale, e rappresentare una consuetudine pericolosa se applicata in altri contesti.

''Il nostro è un paese - spiega Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia - che certamente, in alcuni contesti territoriali, ha per qualche specie di animali problemi di soprannumero di capi. Sono comunque animali che pagano le scelte dell'uomo il quale, sterminando predatori naturali o facendo reintroduzioni sbagliate per motivi venatori ha alterato quegli equilibri che governano i rapporti tra varie specie''.

Dunque, adesso la Regione dovrebbe motivare il piano di abbattimento.
Lo sta facendo da un bel po' di tempo, direi: da anni, se qualcuno avesse voglia di ascoltarla, invece di lamentare la triste sorte del capriolo con strepiti e lacrime degne di miglior causa.
Pratesi dice che si, in effetti, da qualche parte ce ne sono troppi: ma è colpa dell'uomo bla bla bla, e poi a me che me ne frega, ai boschi che non nascono più ci penserà probabilmente il prossimo presidente del WWF.
Che paese di incompetenti, Dio mio!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi è capitato per le mani un "leggo" (giornale gratuito) che sbatte la notizia in prima pagina.
Li si sostiene che i Caprioli sono accusati di rovinare i raccolti...
Messa così sembra che la regione Piemonte in preda a ferocia venatoria abbia varato un'ordinanza ammazza Bambi (nome che non manca nel titolone "E il TAR salvò i caprioli. Stop all'abbattimento in Piemonte, Bambi può vivere").